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In questa guida spieghiamo come scegliere le migliori caldaie murali, analizzando quali caratteristiche deve avere un prodotto di questo tipo e proponendo una lista dei migliori modelli disponibili sul mercato.
Indispensabile per affrontare l’inverno, la caldaia ci consente di riscaldare gli interni della nostra abitazione utilizzando metano o gpl. In questa guida cercheremo di comprendere come funziona, quali attenzioni richiede per la propria manutenzione e come sfruttarne al meglio le funzionalità.
Origine
A partire dai primordi della propria storia l’uomo sente l’esigenza di riscaldarsi. Di ottimizzare il clima dell’ambiente in cui vive, per svolgere al meglio le proprie attività quotidiane. Era questo un problema molto sentito agli esordi della razza umana, quando bisognava difendersi da gelate e tempeste in abitazioni piuttosto dozzinali, ma che si ripropone ogni inverno anche nelle nostre case, che certo non sono termorepellenti. Una risposta attuale al problema del riscaldamento è la caldaia, un’apparecchiatura che funziona grazie alla trasformazione in calore di un combustibile. Il meccanismo di funzionamento della caldaia prevede che il calore venga sfruttato per riscaldare prevalentemente ambienti interni, come quelli delle nostre case (ambienti che possono essere di differenti dimensioni e presentare caratteristiche tutt’altro che omogenee). Ma, ovviamente, si inscrive all’interno di un circuito più grande.
La storia della caldaia si perde in quella dei combustibili stessi: un tempo ci si riscaldava sfruttando la combustione della legna nei focolari, mentre oggi, come vedremo, si ricorre più agevolmente a combustibili liquidi. Che, prevedibilmente, non vanno molto d’accordo col focolare. Ecco dunque entrare in scena la caldaia, componente fondamentale di un impianto di riscaldamento.
L’impianto di riscaldamento è una struttura piuttosto complessa, che include tutta una serie di elementi la cui organizzazione è finalizzata all’aumento della temperatura interna in un edificio. In un tale impianto l’acqua, l’aria o il vapore si riscaldano e, attraversando diverse tipologie di condotti e tubi, raggiungono i cosiddetti elementi radianti. Sono questi i convettori e i radiatori, quella parte dell’impianto che si occupa del trasferimento di calore all’ambiente. I radiatori (che comunemente chiamiamo termosifoni), in particolare, sfruttano le proprietà della ghisa, dell’alluminio o dell’acciaio e la vasta superficie che occupano per emettere calore. Ma l’elemento chiave di un impianto è, a tutti gli effetti, la caldaia, ed è di essa che ci occuperemo.
Funzionamento
In un impianto di riscaldamento, abbiam visto, la caldaia è il nucleo principale, il cuore. Qui, come dicevamo, brucia il combustibile cui si ricorre per riscaldare l’acqua (o l’aria) che poi dovranno circolare nel nostro impianto, consentendo la trasmissione di calore ad un ambiente. Un primo componente fondamentale della caldaia è il bruciatore, che si occupa di miscelare il combustibile (per la precisione il carbonio contenuto al suo interno) e l’aria (l’ossigeno) per ottenere una fiamma, dunque una combustione, che consenta la trasmissione del calore.
Il bruciatore è collocato in una camera di combustione che, quando si ricorre a combustibili solidi, è detta cinerario, negli altri casi si occupa di produrre i gas necessari al riscaldamento dell’acqua. Quest’ultimo avviene grazie ad un apparato detto scambiatore di calore; I fumi prodotti dalla combustione necessitano poi di essere dispersi, e ciò avviene grazie ad appositi tubi di scarico, o camini quando la caldaia appartiene al modello tradizionale. Lo scarico deve per ovvie ragioni avvenire all’esterno degli edifici.
I combustibili principali cui si ricorre in una caldaia sono l’olio, il carbone o il gas. Nel nostro caso, considereremo soltanto le caldaie a gas, le più diffuse in commercio e quelle cui si fa riferimento quando si parla di riscaldamento di ambienti domestici. Una caldaia a gas può funzionare grazie a due tipi di gas: il GPL e il metano. Il GPL è utilizzato grazie all’installazione di grossi serbatoi, e consente una notevole autonomia di gestione siccome toccherà a noi preoccuparci di rifornire il serbatoio di gas e curare la manutenzione. Il metano, invece, richiede che venga allacciata la rete di distribuzione cittadina, e quindi ci toccherà pagare una bolletta. Ogni caldaia, ricordiamo, è progettata per funzionare con un solo tipo di gas o con entrambi, e sarà dunque bene verificare prima di procedere all’acquisto. Nel caso in cui volessimo convertire una caldaia a metano in una caldaia a GPL o viceversa, ci basterà rivolgerci all’azienda produttrice.
Tipologie
Prima di discutere di tipologie di caldaie, è necessario fare una premessa sulla destinazione d’uso. Ogni caldaia, infatti, possiede caratteristiche specifiche ed una propria portata, fattori che determinano la scelta di un prodotto rispetto ad un altro in relazione alla sua destinazione. Se la caldaia va montata soltanto per una singola abitazione, i fattori da considerare nella scelta saranno principalmente l’esposizione e l’ubicazione dei piani , fattori che influiscono sulla temperatura interna della casa.
Volendo parlare di tipologie di caldaie, si possono operare distinzioni in relazione a diversi fattori. In commercio troviamo due principali famiglie di caldaie, distinte dalla modalità di “tiraggio” dell’aria, ossia per il modo in cui prelevano aria per la combustione mettendo o meno a contatto la fiamma con l’ambiente interno
-le caldaie a camera aperta: Sono dette anche “a fiamma libera”, e vengono solitamente installate all’interno degli edifici (a meno che non si disponga di locali dalla buona aerazione – è bene comunque chiedere ai tecnici di riferimento), sfruttando per la combustione dei gas l’aria interna agli stessi ed espellendo i fumi tramite un camino collocato sempre all’esterno della casa, punto terminale di una canna fumaria;
-le caldaie a camera stagna: In questo caso l’aria per la combustione viene attinta dall’esterno, ricorrendo allo stesso tubo dedicato all’espulsione dei fumi; sono le tipologie di caldaie più diffuse e vendute, anche per la maggior garanzia di sicurezza che offrono;
Quando la caldaia è installata all’esterno, va solitamente collocata su un balcone, e deve comunque possedere i requisiti che la rendano adatta a questo tipo di installazione. E’ possibile operare distinzioni seguendo altre vie. Abbiamo visto che esistono caldaie da interni e caldaie da esterni, ed è fondamentale rispettare questa caratteristica poiché l’emissione di fumi in un ambiente chiuso potrebbe risultare altamente nociva per la nostra salute. Un’altra distinzione possibile è quella tra le caldaie ad alta temperatura, il cui funzionamento si avvia soltanto quando l’acqua del serbatoio raggiunge una certa temperatura, e quelle a bassa temperatura, che funzionano diversamente.
Anche i modelli di caldaie possono variare. Vi sono infatti caldaie a muro (meno ingombranti), di recente evolutesi nelle caldaie a condensazione, e caldaie a basamento. Le prime, più economiche e leggere, richiedono una presa d’aria ed una cappa per scaricare i fumi, e sono molto adatte ad appartamenti e piccoli locali. Sono solitamente a camera stagna, e possono essere installate anche negli interni. Alcuni modelli specifici fungono anche da scaldabagno. Il tipo a condensazione è tra i più ecologici ed avanzati attualmente sul mercato, e consente rendimenti molto elevati, riuscendo a recuperare parte del calore che viene disperso con i fumi di scarico. Le caldaie a basamento, invece, sono anche le più costose, a causa della maggiore potenza: sono perciò consigliate per abitazioni più grandi, e possono essere a camera aperta o stagna.
Vantaggi
Il vantaggio di usare caldaie senza serbatoio è che sono posizionate proprio dove l’acqua viene utilizzata, perciò l’acqua si scalda quasi istantaneamente, il che permette di risparmiare acqua. Inoltre, risparmiano ancora più energia rispetto alle caldaie con serbatoio perchè nelle condutture non rimane acqua calda dopo che il rubinetto viene chiuso. Tuttavia, le caldaie senza serbatoio spesso si usano in combinazione con una caldaia centralizzata, dal momento che in genere hanno una portata limitata, sotto i 6 litri/minuto, e anche perchè comprare una caldaia per ogni cucina, lavanderia, bagno, o addirittura lavandino annullerebbe il risparmio sulle bollette.
Inoltre, fino a poco tempo fa, le caldaie erano quasi sempre elettriche, e l’elettricità spesso è molto più costosa del gas naturale o propano. Le caldaie senza serbatoio idealmente possono essere più efficienti di quelle con serbatoio di raccolta. In entrambi i tipi di installazione (centralizzata e senza serbatoio), la mancanza di un serbatoio permette di risparmiare energia, poiché le caldaie tradizionali riscaldano l’acqua dentro il serbatoio ogni volta che si raffredda, la cosiddetta perdita in standby. Tuttavia, se la caldaia con serbatoio è installata dentro l’edificio, la perdita di calore in standby scalda l’edificio, riducendo l’energia consumata per mantenere la temperatura della camera. Al contrario, se l’edificio deve essere raffreddato, il risultato è una perdita di efficienza.
Perciò le caldaie senza serbatoio elettriche possono diminuire i costi dell’aria condizionata durante l’estate. Con una caldaia centralizzata di qualsiasi tipo, si spreca acqua aspettando che si riscaldi, poichè nelle condutture tra il lavandino e la caldaia l’acqua è fredda. Le caldaie senza serbatoio si dividono in due categorie: “full on/full off” e “modulanti”. Le unità full on/full off non variano la potenza: l’unità può essere accesa o spenta. Le caldaie modulanti senza serbatoio basano la potenza sul flusso d’acqua che scorre attraverso l’unità. Questo in genere avviene attraverso un ‘indicatore di flusso’, una valvola che modula il gas, un sensore della temperatura dell’acqua aspirata e un sensore della temperatura dell’acqua che esce dalla caldaia, il che significa che l’acqua che esce dalla caldaia a diverse velocità dovrebbe avere sempre la stessa temperatura, in genere entro un range di ±2°C.
L’alta efficienza delle caldaie a condensazione nel riscaldamento degli ambienti e dell’acqua, le ha rese una scelta sempre più popolare nelle case Inglesi. Infatti, più della metà delle nuove caldaie installate nel Regno Unito sono caldaie a condensazione . In alcune parti del Sud America, così come in Costa Rica e porto Rico, in molte installazioni domestiche e in alcune installazioni commerciali, si usano caldaie comunemente note come “Miscelatori Termostatici”. Come dice il nome, nel miscelatore è incorporato un elemento di riscaldamento elettrico per scaldare l’acqua.
Tuttavia, molte di queste unità spesso non sono installate in maniera corretta, spesso rimangono fili scoperti che possono essere raggiunti dall’acqua. Con le condizioni attuali del Nord America, la configurazione più efficiente da un punto di vista operativo in genere è una caldaia centralizzata che serva la maggior parte delle camere, abbinata a una caldaia senza serbatoio per lavandini lontani o bagni.
Tuttavia, questo può variare a seconda del costo dell’elettricità, del gas e dell’acqua nelle diverse zone, della struttura della casa, e di quanta acqua calda viene usata. All’inizio le caldaie senza serbatoio erano soltanto elettriche, ma oggi sono comuni anche le caldaie senza serbatoio a gas naturale e propano. Quando si considera una caldaia senza serbatoio per tutta la casa, bisogna controllare come funziona l’unità quando la temperatura arriva a 42 °C. Perciò, se si vive in un clima freddo, si consiglia di controllare la capacità dell’unità con una temperatura dell’acqua in entrata di 3-10 °C e trovare una caldaia che fornisca approssimativamente 15 litri al minuto anche in inverno, se si ha una casa dalle dimensioni tipiche e si desidera una caldaia doppia. Questa stessa unità può produrre 25-30 litri al minuto in estate, quando la temperatura dell’acqua che entra nella caldaia è più alta, ma interessa di più la produzione globale durante l’anno e la funzionalità.
Svantaggi
Le caldaie senza serbatoio hanno anche alcuni svantaggi, eccone alcuni
Installare una caldaia senza serbatoio costa di più, specialmente con applicazioni retrofit. Tendono ad essere particolarmente care negli Stati Uniti, nei quali non sono le caldaie più utilizzate, in confronto al più consolidato modello con serbatoio. Se una caldaia con serbatoio viene sostituita da una senza serbatoio, le dimensioni delle condutture elettriche o del gas potrebbero dover essere aumentate per gestire il carico, ed è possibile che sia necessario sostituire i tubi di sfiato preesistenti, il che potrebbe aumentare la spesa dell’installazione retrofit. Molte unità senza serbatoio hanno valvole che modulano il gas, che possono spaziare in un range che va da 10.000 a oltre 1.000.000 di BTU. Per le installazioni elettriche (non a gas), si richiedono condutture da 10 o 6 mm², per la maggior parte delle caldaie senza serbatoio. Unità elettriche per case più grandi possono richiedere condutture AWG 2. Nei sistemi a gas, sono necessari determinati volumi e pressioni per una funzionalità ottimale.
Bisogna aspettare di più per avere l’acqua calda. Una caldaia senza serbatoio scalda l’acqua solo nel momento in cui viene richiesta, perciò tutta l’acqua nelle condutture è a temperatura ambiente. E’ per questo che c’è un certo “ritardo” prima che l’acqua calda raggiunga un rubinetto distante.
C’è un certo ritardo nel tempo che passa tra quando l’acqua inizia a scorrere e quando il detettore di flusso della caldaia attiva gli elementi riscaldanti o il bruciatore a gas. Nel caso di applicazioni che comportano un uso continuato (docce, bagni, lavatrici), questo non è un problema. Tuttavia, per applicazioni che comportano un uso intermittente (ad esempio quando un rubinetto dell’acqua calda viene aperto e chiuso ripetutamente) è possibile avere periodi nei quali scorre acqua calda, poi piccole quantità di acqua fredda mentre le caldaia si attiva, e poi di nuovo acqua calda. Il periodo tra calda/fredda/calda corrisponde alla quantità d’acqua che scorre attraverso la caldaia prima che questa si attivi. L’acqua fredda impiega un po’ di tempo per raggiungere il rubinetto, a seconda della lunghezza delle condutture.
Dal momento che una caldaia senza serbatoio non è attiva quando l’acqua calda non viene usata, non sono compatibili con i sistemi di ricircolo dell’acqua passivi (basati sulla convezione). Potrebbero non essere compatibili nemmeno con i sistemi attivi di ricircolo dell’acqua calda, e sicuramente si userebbe più energia per scaldare costantemente l’acqua nelle condutture, annullando uno dei vantaggi principali delle caldaie senza serbatoio.
Le caldaie senza serbatoio spesso richiedono un flusso minimo prima che la caldaia si attivi, e questo può risultare in un gap tra la temperatura dell’acqua fredda e la temperatura che si ottiene mischiando acqua calda con un mix di acqua calda e fredda.
In modo simile, a differenza di una caldaia con serbatoio, la temperatura dell’acqua calda di una caldaia senza serbatoio è inversamente proporzionale al flusso dell’acqua – più veloce il flusso, meno è il tempo necessario per gli elementi riscaldanti. Mischiare acqua calda e fredda fino alla temperatura “giusta” con un rubinetto singolo (ad esempio quando si fa una doccia) richiede un po’ di pratica. Inoltre, quando si cambia la temperatura durante la doccia, il cambio di temperatura inizialmente avverrà come se la caldaia avesse un serbatoio, ma cambierà anche il flusso dell’acqua calda. Perciò, dopo poco tempo, la temperatura cambierà leggermente e richiederà nuovi aggiustamenti. Questo tipicamente si nota solo durante la doccia. Una valvola di compensazione della temperatura tende a eliminare questo problema.
I sistemi senza serbatoio si affidano alla pressione dell’acqua che viene fornita. In altre parole, se un sistema senza serbatoio viene usato per fornire acqua a una doccia o a un lavandino, la pressione nella caldaia è uguale a quella a livello del lavandino o della doccia e non può essere aumentata, mentre nei sistemi con serbatoio, i serbatoi si possono posizionare sopra l’uscita dell’acqua (ad esempio nello spazio del loft / soffitta), in modo che la forza di gravità possa aiutare la distribuzione dell’acqua, e la pressione possa essere aumentata. Ad esempio, con le caldaie senza serbatoio non si possono usare le docce elettriche, perché non si raggiunge il livello di flusso di acqua calda richiesto dalla pompa.
Consigli per la scelta
Valutare correttamente la potenza della caldaia da acquistare è il primo passo. Tale valutazione verrà effettuata considerando anzitutto le dimensioni del locale o dei locali da riscaldare, quindi l’isolamento termico dello stesso. Non esageriamo, né sottovalutiamo le necessità. La caldaia ideale consente un riscaldamento rapido dell’ambiente, ma una caldaia troppo potente rischia di restare in parte inutilizzata.
L’installatore, al momento dell’acquisto, saprà fornirci i suggerimenti necessari in tal senso. La prima distinzione sarà effettuata valutando se la caldaia dev’essere del tipo unifamiliare o condominiale, e nel secondo caso l’intera pratica andrà gestita dall’amministratore di condominio. L’installazione richiederà qui la considerazione di più di un fattore, in primis la tipologia di condominio, numero e struttura di piani ed appartamenti, posizione degli stessi e dell’edificio e via di seguito.
Una corretta installazione è il secondo passaggio, senza il quale non c’è caldaia che tenga. Solitamente un’installazione esterna (quindi su balconi, a parete, su un terrazzo, ecc..) non crea alcun tipo di problema. Installare una caldaia in un ambiente interno ci obbliga invece, per legge, a ricorrere ad un modello a camera stagna, verificando, se in un condominio, il tipo di canna fumaria adottato. Una buona installazione comincia con l’affidarsi a personale qualificato (verificando che l’azienda abbia le necessarie abilitazioni), ed è accompagnata da una dichiarazione di conformità, nella quale i tecnici si assumono le loro responsabilità relativamente alla regolarità ed all’efficienza dell’impianto.
La nostra esigenza potrebbe essere, inoltre, quella di mantenere una temperatura interna della casa costante al variare della temperatura esterna. In questo caso si ricorre ai termostati (analogici o digitali), grazie ai quali si può programmare la temperatura desiderata specificando anche le ore e quindi governando la caldaia. In questo caso abbiamo i cosiddetti cronotermostati, con i quali gestire la programmazione degli orari oltre alla temperatura dell’ambiente.
Un cronotermostato permette di effettuare regolazioni valide anche per un’intera settimana. Le operazioni di programmazione si effettuano da un pannello di controllo a parete. Un’ultima nota importante riguarda le cosiddette caldaie “combinate”: se intendiamo utilizzare le caldaie anche per riscaldare l’acqua, sarà bene affidarci a modelli specifici, che possono essere del tipo ad accumulo (in cui viene riscaldata l’acqua contenuta in un grande serbatoio) o del tipo istantaneo (l’acqua comincia a riscaldarsi subito).
La manutenzione
Una manutenzione accurata è l’ultimo fondamentale passaggio per l’utilizzo di una caldaia. Il controllo della caldaia non è facoltativo, ma esistono precise normative in materia che impongono un controllo ogni 2 anni. Questo controllo avviene all’inizio dell’inverno, dunque prima della stagione fredda e dell’accensione dei termosifoni, per verificare che sia tutto a posto e la caldaia possa tornare a funzionare al meglio. In questi casi si ricorre a personale specializzato e qualificato, che dovrà essere abilitato per legge alla manutenzione di caldaie. Il mese ideale per procedere è ottobre, anche per evitare i mesi successivi in cui i tecnici sono subissati di chiamate.
Non esiste la manutenzione fai da te: bisogna giocoforza affidarsi a tecnici ed imprese specializzate, verificando le effettive qualifiche ed autorizzazioni delle stesse (ci basta verificare se sono iscritte all’Associazione Artigiani ed alla Camera di Commercio). Se abbiamo acquistato la caldaia da un centro assistenza o ci siamo rivolti a tali centri, è probabile che gli stessi tecnici ci contattino per i controlli periodici. Cosa controlleranno i tecnici? Le eventuali fuoriuscite, l’idoneità dei locali, i canali attraverso cui circolano i fumi, insomma funzionamento e rendimento della caldaia e dell’impianto.
Il rendimento è un fattore molto importante da considerare: a parità di temperature raggiunte in un ambiente, una caldaia può infatti consumare più combustibile del previsto, il che si traduce in maggiori spese per noi. Il D.P.R. 660/96 definisce 4 classi di rendimento, identificate dalla presenza di 1-4 stelle. Ogni caldaia è dotata di un proprio libretto d’impianto, sul quale vengono segnati tutti gli interventi manutentivi. Dovrà inoltre avere il marchio CE ed il numero 0051, che vengono apposti in seguito ai controlli dell’organismo preposto (l’IMQ) affinché la caldaia rispetti la direttiva europea 90/396.
Importantissimo è il controllo sull’efficienza della canna fumaria. La canna fumaria deve svolgere bene il suo lavoro (ovvero aspirare), altrimenti rischiamo di ritrovarci in casa del monossido di carbonio. Ecco perché l’installatore, per evitare rischiosissimi riflussi, deve effettuare tutti i test necessari a verificare l’efficienza della canna fumaria.
Insomma: non dimentichiamo che una corretta manutenzione non solo ci permette di risparmiare soldi, verificando che la caldaia funzioni a pieno regime, ma ci protegge soprattutto dal malfunzionamento degli impianti, che potrebbe produrre conseguenze indesiderate per noi e i nostri cari.
Caldaie Murali più Vendute Online
Per concludere, mettiamo a disposizione una lista delle caldaie murali più vendute in rete in questo momento con i relativi prezzi.
Cliccando sui prodotti che si trovano nella lista viene aperta una nuova pagina, tramite la quale è possibile leggere una descrizione dettagliata delle caratteristiche e le opinioni degli acquirenti.
- Marca: idrocosmotek
- Neutralizzatore di Condensa per Caldaie Murali
- Caldaia murale a gas a condensazione per riscaldamento e produzione istantanea di acqua calda
- Caldaia e condensatore Vaillant ecoTEC intro VMW 24/28 AS/1-1 da 28 kW a metano
- Marca: Vaillant
- CALDAIA MURALE A CONDENSAZIONE ARISTON MODELLO HS PREMIUM 24 EU CON KIT SCARICO FUMI COASSIALE IN OMAGGIO
- Tipologia di prodotto: KITCHEN
- CALDAIA DA ESTERNO ISTANTANEA A CONDENSAZIONE
- Nuovo scambiatore XtraTech in acciaio inossidabile esclusivo Ariston, ad elevata prevalenza Sezioni di passaggio scambiatore +142% rispetto alla versione precedente
- Funzione AUTO, Comfort e Silenziatore interno ottimizzato Classe A+ in riscaldamento raggiungibile con la termoregolazione Rapporto di modulazione 1:7
- Caldaia tradizionale per esterno da 24 kW
- Camera aperta, tiraggio naturale
- Marca: VDS
- Caldaia DIVATECH D LN C24 metano Ferroli
- CALDAIA A GAS ARISTON MODELLO HS
- Marca: Ariston